Si chiama Airlite ed è italiana l’eco vernice in grado di abbattere l’88% degli inquinanti atmosferici, grazie a un processo, simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante, che genera una reazione ossidante con cui vengono catturate e distrutte le sostanze inquinanti presenti nell’aria.

Il prodotto, brevettato in tutto il mondo, sfrutta il principio naturale della fotocatalisi, dove una sostanza, detta catalizzatore, modifica la velocità di una reazione chimica, senza entrare a far parte della composizione dei prodotti finali. In modo simile, le vernici Airlite sfruttano le proprietà naturali del biossido di titanio, utilizzato anche come pigmento bianco nelle pitture, per produrre una reazione ossidante con cui vengono intercettati e annientati gli inquinanti atmosferici.

Stando ai calcoli dell’azienda bolzanina che ha ideato la speciale vernice, tinteggiando 100 mq di parete con questo prodotto si ha lo stesso effetto di riduzione dell’inquinamento pari a quello di un bosco di 100 mq di alberi di alto fusto o, se si preferisce, 100 mq dipinti con Airlite permettono di compensare le emissioni medie prodotte da 18 autovetture in un anno.

Come funziona Airlite

Airlite, nello specifico, genera radicali idrossilici e ioni super ossidanti altamente reattivi, che trasformano in sostanze inerti elementi nocivi come ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, polveri sottili, composti organici volatili e così via.

Tra l’altro, il principio attivo della singolare vernice fa nascere sulla superficie un velo d’acqua molecolare (invisibile e non palpabile) che impedisce allo sporco di depositarsi sulle pareti.

A ciò si aggiunge l’effetto anti-muffa, grazie alla sua azione ossidante naturale, che blocca all’origine la formazione di muffe sulla superficie della parete, eliminandole fino al 100%. In ultimo, la tecnologia Airlite fa risparmiare energia in modo naturale. Come?

Questa speciale vernice riflette la maggior parte della radiazione solare infrarossa, impedendo il passaggio eccessivo di calore, così quando la radiazione solare colpisce una superficie, parte del calore viene assorbito dalla parete e trasferito agli ambienti interni, parte viene riflesso e allontanato.

Nei climi caldi e nelle stagioni estive si arriva a un risparmio energetico per il raffrescamento tra il 15 e il 50%, e di conseguenza si riducono le emissioni di CO2, responsabili del cambiamento climatico.

Anna Simone