Il benessere organizzativo è la capacità di un’azienda di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori.
È un tema importante: l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute non soltanto come assenza di malattia, ma come stato di benessere fisico, mentale e sociale. Questo significa che per garantire la salute dei dipendenti non basta evitare che si ammalino a causa del lavoro, ma è necessario fare in modo che possano stare bene nel senso più completo del termine.

Per quanto, a prima vista, questo possa sembrare un compito gravoso per le aziende, in realtà gli investimenti sul benessere organizzativo sono fruttuosi: i dipendenti lavorano meglio, lavorano di più e si identificano con l’organizzazione, con tutte le conseguenze positive che ne derivano.

Perché ci sia benessere organizzativo l’ambiente di lavoro deve essere confortevole e accogliente, la direzione deve essere attenta ai bisogni dei dipendenti e promuovere tra di loro un clima sereno e collaborativo, garantendo l’equità e provvedendo a mantenere lo stress sotto i livelli di guardia.

L’azienda attenta al clima organizzativo pone degli obiettivi chiari e mette i suoi dipendenti in condizione di raggiungerli attraverso una informazione chiara e una distribuzione ragionata dei compiti. Ogni singolo dipendente viene valorizzato e c’è apertura verso l’esterno e verso l’innovazione.

Per il benessere lavorativo è indispensabile, naturalmente, garantire la sicurezza sul lavoro, che nel nostro Paese è regolamentata da una normativa ben precisa. Quello che a volte non è chiaro alle aziende è che i soldi spesi in sicurezza sono investimenti che possono dare un buon ritorno.

 

L’importanza della sicurezza sul lavoro

In tema di sicurezza sul luogo di lavoro, il primo passo è la valutazione dei rischi, che possono riguardare la salute fisica o mentale e sono presenti in tutti i contesti lavorativi, con le ovvie differenze.

Un rischio che si può trovare in qualsiasi situazione è lo stress legato all’attività professionale, detto stress lavoro-correlato. Nelle situazioni di stress la persona è sottoposta a una forte tensione per un periodo prolungato nel tempo; in ambito lavorativo questo può verificarsi nei casi di carico di lavoro eccessivo o di mansioni percepite come troppo complesse per le proprie forze.

Lo stress lavoro-correlato ha conseguenze importanti sul rendimento lavorativo e anche sulle astensioni dal lavoro: la salute del dipendente conviene al datore di lavoro anche in termini economici.

Ci sono poi rischi di altra natura, come il rischio chimico, che non riguarda soltanto industrie chimiche e laboratori, perché in ogni ambiente si possono trovare sostanze potenzialmente pericolose, come ad esempio i prodotti per la pulizia.

Naturalmente ci sono contesti in cui il rischio è più significativo, e in questi casi si rende necessario un intervento sull’ambiente per rendere identificabili i potenziali pericoli. Fondamentali sono allora la segnaletica, le etichette e i nastri colorati che nelle aziende chimiche rendono possibile l’identificazione dei fluidi al primo sguardo.