Ci sono espressioni ormai entrate nell’uso comune, delle quali molti, però, ignorano il significato preciso: è il caso della “chimica verde”. Non si tratta di un settore della chimica, ma piuttosto un modo di fare chimica che mantiene alto il livello d’attenzione sull’ambiente. Anche nella chimica si è affermata la crescente sensibilità ambientale che ormai permea in modo trasversale tutti i settori, anche perché si è arrivati alla conclusione che utilizzare alcune sostanze molto inquinanti non conviene né dal punto di vista ambientale, né da quello economico perché lo smaltimento dei rifiuti diventa troppo costoso. Nella chimica bisogna prestare attenzione non solo al tipo di sostanze impiegate, ma anche alla gestione dei processi.

Una definizione precisa della chimica verde ci viene dall’EPA, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti, che identifica 12 punti chiave che si possono leggere sul sito ufficiale (http://www.epa.gov/greenchemistry/basics-green-chemistry#twelve).

Come applicare la chimica verde nella vita di tutti i giorni

Per fare “chimica verde”, prima di tutto, bisogna ridurre la quantità di rifiuti, ottimizzando i processi produttivi in modo che la materia prima venga utilizzata al meglio e preferendo i processi che portano a produrre meno reflui.

Naturalmente bisogna poi occuparsi dei rifiuti, in modo che siano sempre recuperati e riciclati e non ne rimangano da trattare o ripulire. Le sostanze chimiche utilizzate devono essere il meno inquinanti possibile, e anche i solventi devono essere sicuri.

Inoltre, i processi devono essere efficienti dal punto di vista energetico e vanno sviluppati dei sistemi di analisi che permettano il monitoraggio della situazione in tempo reale, in modo da potere addirittura prevedere un problema che sta per insorgere e intervenire sul sistema in anticipo.

Le linee guida invitano ad andare in questa direzione, senza imporre regole non realistiche; in questo modo si possono applicare davvero e rappresentano una possibilità concreta. Se le regole fossero più direttive e restrittive, invece, sarebbero impossibili da tradurre realtà, e quindi sostanzialmente inutili.
(Fonte: www.chimicare.org)