Si chiama WoW, wonderful water il macchinario che promette di provvedere alla depurazione dell’acqua radioattiva trasformandola in acqua pura e buona da bere.
L’invenzione, italiana, è dell’ingegnere elettronico padovano Adriano Marin ed è in fase avanzata, considerato che si sta testando nel sito nucleare di Saluggia, in Piemonte, dopo anni di sperimentazione nei laboratori del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e del Lena di Pavia (Laboratorio di energia nucleare applicata).

In sintesi, è un separatore molecolare capace di decontaminare le soluzioni liquide radioattive e altri tipi di liquidi contaminati riducendo i volumi di migliaia di volte, senza creare scorie aggiuntive.
«La decontaminazione avviene mediate un processo termodinamico: è prodotta un’evaporazione cioè un cambio di stato da liquido a vapore – spiega l’ingegner Marin in un recente video esplicativo – in cui vengono “catturate” le molecole di contaminanti, presenti nella soluzione inquinata di partenza e, dopo esser state separate dalle acque pulite, vengono concentrate in una soluzione contenente tutte queste molecole inquinate. Non si tratta di un processo multi effetto o di una distillazione frazionata, ma il tutto avviene in un singolo processo di evaporazione, anche se molto speciale, poiché in WoW non vengono usati gli usuali strumenti di distillazione appartenenti alle tecnologie standard. Con la tecnologia wonderful water se partiamo da 7.500 becquerel (Bq) in ingresso riusciamo a ottenere 1 Bq per litro, in altre parole acqua potabile».

Al momento il macchinario depura 30 litri di acqua all’ora, ma può arrivare fino a 60 litri all’ora, e se dovesse funzionare davvero (i risultati del programma di decontaminazione di alcune cisterne con rifiuti radioattivi liquidi del sito nucleare di Saluggia si avranno a dicembre del 2014) si darebbe il via a numerose applicazioni, dalla depurazione dei rifiuti nucleari liquidi alle acque delle fogne senza tralasciare la bonifica di siti inquinati sparsi su territorio nazionale e internazionale.

Anna Simone