L’etichettatura è vecchia quanto il mondo: fin da tempi antichi l’uomo ha contrassegnato i contenitori che utilizzava per poterne riconoscere il contenuto, ad esempio siglando gli otri per il vino con incisioni che indicavano data e luogo d’origine.

Oggi l’etichettatura riguarda ogni genere di prodotto in commercio ed è rigidamente regolamentata a livello europeo per tutelare i consumatori.

Nell’industria l’etichettatura è indispensabile non solo per comunicare correttamente la qualità dei prodotti, ma anche per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Etichettatura per la sicurezza

Secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (https://osha.europa.eu/it) in Europa il 15% dei lavoratori è costretto a entrare in contatto con sostanze nocive sul luogo di lavoro e un altro 15% respira fumi e polveri. Anche se oggi è vietato l’impiego di sostanze nocive come l’amianto, sono ancora utilizzati molti prodotti che possono causare irritazione, allergie, malattie respiratorie e della pelle, o addirittura tumori e difetti congeniti. Le aziende hanno l’obbligo di proteggere i lavoratori e di informarli, dando loro gli strumenti per muoversi in sicurezza: prima di tutto le etichette che identificano i prodotti, ma anche una formazione precisa che permetta loro di agire in modo consapevole.

La sicurezza sul lavoro porta alle aziende un vantaggio anche economico: in Europa chi offre un ambiente di lavoro sano e sicuro può contare su sgravi fiscali e sovvenzioni.

Un esempio di successo è dato dal settore delle macellerie in Germania, dove le aziende hanno fatto formazione ai dipendenti e si sono dotate di strumenti più nuovi e adatti. Il risultato è che si sono verificati 1000 incidenti in meno all’anno, e per ogni euro investito il risparmio è stato di 4,81 euro, con una riduzione dei costi stimata pari a 4 milioni di euro in 6 anni.

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