Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze

Di solito quando come consulente spiego ad un cliente che deve redigere il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze per i lavori in appalto che non hanno bisogno di un Piano Operativo di Sicurezza (POS) o di un Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) mi trovo davanti a espressioni facciali che vanno dal “Cosa accidenti è questa roba?” a “Perché mi scocci con queste assurdità?”.

Ma il DUVRI è uno strumento molto importante per le aziende.

Quante volte avete avuto problemi con un appaltatore che, eseguendo lavori all’interno della vostra azienda, faceva polvere o rumore o metteva in pericolo i vostri dipendenti?

Spesso i miei clienti, e soprattutto chi lavora per loro, si lamentano di queste situazioni.

Il DUVRI è lo strumento che ci aiuta ad evitare questi problemi perché prevede una analisi dei rischi che l’appaltatore porta all’interno della nostra azienda e che possono ricadere sui nostri collaboratori, ma anche quella dei problemi a cui i suoi dipendenti possono andare incontro durante lo svolgimento del lavoro nella nostra azienda.

Quali attività devono essere sottoposte a DUVRI?

Tutte quelle con una durata superiore a 5 uomini al giorno o che, indipendentemente dalla durata, presentano attività ad alto rischio quali, ad esempio, i lavori in quota.

Inoltre in alternativa al DUVRI il datore di lavoro committente potrà individuare, per i settori che saranno definiti a basso rischio infortunistico, un soggetto incaricato, con adeguata formazione, esperienza, competenza professionale e conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro, per sovrintendere a cooperazione e coordinamento fra le aziende coinvolte nelle attività di lavoro.

Queste ultime indicazioni (durata e eccezioni per attività a basso rischio) sono state introdotte dal recente così detto Decreto del Fare.

Spesso il DUVRI è gestito come un noioso cumulo di scartoffie, ma andrebbe invece visto come uno strumento molto utile ad evitare possibili problemi fra la nostra azienda e chi entra nel nostro stabilimento.

        Richiedere la documentazione di cui abbiamo parlato al post precedente [http://www.asvstubbe.it/blog/gli-esterni-stabilimento] e controllarla in modo scrupoloso esigendo che venga compilata con precisione è importante per poter definire delle misure di contenimento del rischio veramente efficaci.

Non dimenticate mai che anche nelle piccole cose si può nascondere un possibile rischio di grave infortunio se trascuriamo di analizzarle!

Sara Salvarani