Spinti da una sensibilità ambientale ormai diffusa e dal progressivo esaurimento delle risorse fossili, molti paesi puntano sulle energie alternative: gli Usa investono sempre di più, la Cina è diventata il più grande produttore mondiale di energie rinnovabili e Germania e Danimarca si propongono di arrivare al 100% di energia rinnovabile entro il 2050. In Germania le rinnovabili hanno già doppiato l’energia nucleare, e nel 2015 copriranno il 33% del fabbisogni nazionale.

Energie rinnovabili in Italia secondo il rapporto Legambiente

L’Italia in questo settore fa ancora meglio: nel 2014 le rinnovabili hanno soddisfatto il 37,5 della domanda nazionale e secondo il rapporto “Comuni rinnovabili 2015” di Legambiente siamo il paese al mondo con la più alta produzione di energia solare rispetto alla domanda.

Ad aprile 2015 il contributo dell’energia solare alla richiesta totale è stato pari all’11%.

Gli impianti di energia solare nel nostro Paese sono circa 800mila, distribuiti sul territorio, e si potrebbe fare ancora di più se le politiche fossero orientate alle energie pulite.

Energie rinnovabili secondo Legambiente

In effetti, se sostituire i derivati del petrolio nell’alimentazione delle auto presenta una serie di complicazioni pratiche, per la climatizzazione domestica non ci sono ostacoli tecnici e una politica seriamente orientata in questo senso potrebbe determinare un rapido cambiamento a favore delle energie rinnovabili.

Legambiente ha elaborato una serie di proposte per il Green Act, il documento strategico al quale sta lavorando il governo, e auspica che questo preveda cambiamenti reali e sostanziali, prima di tutto sostenendo una economia a basso uso di energie fossili e investendo sulla bioeconomia, cosa che permetterebbe anche di rilanciare l’economia del paese.

Investire nelle energie alternative, per esempio, significherebbe raddoppiare i 100 mila posti di lavoro attualmente legati alle rinnovabili.

Legambiente individua 11 aree sulle quali intervenire, tra queste ci sono la fiscalità ambientale, la mobilità, il dissesto idrogeologico e il turismo. Alla base di tutto dovrebbero esserci legalità, istruzione e cultura.
(Fonte Terra Nuova; Legambiente)