Oggi parliamo di un argomento delicato ma molto importante soprattutto per le PMI ma anche per le grosse imprese: come scegliere un buon consulente in materia di sicurezza sul lavoro?

Il D.Lgs.81/08 all’art. 31 comma 4 dice che “Il ricorso a persone o servizi esterni è obbligatorio in assenza di dipendenti che, all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo 32.”

Questo impone ai Datori di Lavoro di rivolgersi all’esterno ogni volta che in azienda non vi sia personale idoneo a ricoprire il ruolo di Servizio Prevenzione e Protezione. Quindi non parliamo solo del Responsabile del Servizio, ma di tutte quelle figure in grado di contribuire alla gestione della sicurezza in azienda.

Se ad esempio io, DdL di una piccola impresa, svolgo direttamente il ruolo da RSPP è molto difficile (anzi diciamocelo: impossibile) che possa svolgere tutti i compiti che questo ruolo comporterebbe.

Quindi dovrò scegliere fra le molte proposte che mi fa il mercato, un consulente fidato a cui appoggiarmi.

Come fare?

Per prima cosa il mio consiglio è di rivolgersi a una azienda e non a un singolo libero professionista.

Questo per garantirci intercambiabilità in caso di emergenza. Una società potrà inviare sempre qualcuno anche in assenza del tecnico di riferimento che può essere, ad esempio, in ferie, tamponando così le necessità più urgenti.

E quando parliamo di sicurezza sul lavoro o di tutela ambientale non è un elemento da sottovalutare.

Passiamo poi ad analizzare il tipo di servizio che può essermi offerto.

Mettiamo che io abbia già un RSPP, magari anche che sia io DdL.

Cosa devo cercare?

Innanzitutto un’azienda in grado di analizzare tutti i rischi con gli strumenti idonei: rumore con un fonometro tarato, vibrazioni col vibrometro, microclima con una stazione termobarometrica, radiazioni ottiche artificiali (spettrofotometro), ecc… E non sottovalutiamo tutti gli aspetti legati alla gestione delle emergenze e all’analisi della cartellonistica così spesso trascurata: non è presente per fare arredamento! Deve essere curata, gestita, completa ma non ridondante. Avere un team di supporto preparato su questi temi è molto importante.

Valutato questo parliamo con il titolare/commerciale.

Facciamolo venire da noi in ditta.

Presentiamogli l’azienda e facciamo un giro in modo da capire se è in grado già ad una prima occhiata di darci un quadro dei possibili problemi e delle valutazioni da approfondire.

Un’altra cosa da valutare è la puntualità. Se un consulente non arriva puntuale all’incontro conoscitivo è da eliminare a priori perché sarà trasandato e in ritardo anche nella consegna dei documenti.

Infine chiediamogli di vedere un documento tipo stilato per un’azienda del nostro comparto produttivo per farci un’idea di come lavorano.

Ci sono purtroppo molti studi che fanno copia-incolla delle valutazioni del rischio fra i clienti o, peggio ancora, che fanno le VDR con il sistema “a crocette” senza un minimo di descrizione, spiegazione, riferimento fotografico.

Valutare il tipo di documento che vi verrà fornito è fondamentale anche per capire se il costo che vi verrà addebitato è motivato oppure no.

A questo punto infatti sarà ora di richiedere un preventivo e solo con tutti questi parametri ben chiari potrete valutarne la correttezza.

Nel caso invece vogliate affidare loro anche l’incarico da RSPP ricordatevi di chiedere un curriculum dettagliato di chi vi seguirà (magari fatevi dare la possibilità di scegliere fra un paio di candidati che incontrerete di persona).

Un ultimo consiglio: cercate sempre un consulente che possa seguirvi anche per la parte di tutela ambientale (e ancora meglio per quella della manutenzione impiantistica generale!) perché le due normative sono sempre più strettamente collegate e un unico sguardo analitico vi potrà far comodo.

E ricordate che anche se vi sembra di “perderci tempo e soldi” state sottovalutando il fatto che il consulente ve ne farà risparmiare parecchi se lo sceglierete bene!

Sara Salvarani