Gli studiosi del MIT e dell’Università di California a Berkeley hanno trovato il modo di estrarre acqua potabile dall’aria, sfruttando un materiale particolare, il MOF (metal-organic framework), che è composto da elementi metallici, come magnesio e alluminio, legati a molecole organiche.
La tecnologia, già provata sul campo, potrebbe essere una soluzione rivoluzionaria nelle tante realtà del pianeta dove l’acqua potabile scarseggia. Secondo il rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono addirittura 2 miliardi le persone che non hanno accesso all’acqua potabile e ogni giorno sono costrette a bere acqua contaminata, con pesanti conseguenze per la salute.

Come funziona il dispositivo per estrarre acqua dall’aria

Le molecole del materiale sono disposte in modo da creare strutture interne che essendo rigide e porose allo stesso tempo sono adatte allo stoccaggio di gas o liquidi.

Il sistema è già stato utilizzato per catturare altre sostanze, come idrogeno o metano, ma mai prima d’ora era stato impiegato per catturare acqua.

Il MOF in questione è realizzato con zirconio e acido adipico, che trattengono il vapore acqueo e permettono di produrre acqua anche in situazioni nelle quali l’umidità dell’aria è molto bassa, intorno al 10/20%. I prototipi costruiti finora hanno superato diversi test come riportato nella ricerca pubblicata su Science.

Il funzionamento del dispositivo è semplice: le molecole d’acqua si attaccano al MOF, la luce del sole lo riscalda e spinge l’acqua verso un condensatore dove l’acqua si accorpa e gocciola in un collettore.

Il dispositivo ha estratto una buona quantità d’acqua, circa 3 litri d’acqua in 12 ore, con 1 kg di MOF, anche in luoghi dove l’umidità è molto bassa.

La sfida, ora, è quella di riuscire a ricavare l’acqua dall’aria con un processo abbastanza economico da poter essere usato su larga scala.

(fonte: www.focus.it)