Lo sviluppo dei materiali polimerici ha mutato in maniera sensibile il mondo dei materiali di uso quotidiano. Ormai ci vestiamo con polimeri, mangiamo polisaccaridi, montiamo protesi di polietilene, usiamo farmaci incapsulati in materiali polimerici che garantiscono il lento rilascio del principio attivo. Tutto ciò che tocchiamo ha, in qualche modo, a che fare con il mondo delle plastiche.

I polimeri hanno avuto e continuano ad avere anche una funzione sociale visto che rendono accessibili, a buon mercato, oggetti che una volta erano a disposizione solo dei ceti sociali più abbienti. Materiali tradizionali come lana, seta, metalli e legno sono stati rimpiazzati senza rimpiangerli, anzi, in alcuni casi si ottengono prestazioni migliori e si contribuisce alla salvaguardia delle risorse naturali.

Le materie plastiche hanno invaso il mondo e, vista l’estensione dell’inquinamento, potremmo dire che il genere umano ha perso il controllo. Troviamo materiali polimerici ovunque, li usiamo con enormi vantaggi e spesso senza saperlo. Ad esempio, un’automobile nell’immaginario collettivo è costruita con metalli (carrozzeria e motore), vetro (i finestrini) e plastiche (gli pneumatici). In realtà la componente polimerica è volumetricamente superiore a quella metallica. Non a caso la normativa sullo smaltimento delle automobili è stata impostata sui volumi anziché sul peso. Il ricorso ai materiali polimerici genera problemi di inquinamento diretto (materiali sparsi) e indiretto (prodotti della degradazione e problemi di tossicità legati alle materie prime impiegate su larga scala (40-50 Mton/anno solo di etilene).

Se fino a pochi anni fa dai materiali polimerici ci si aspettava resistenza, soprattutto, accompagnata alla leggerezza, oggi, visti i danni ambientali provocati dall’abbandono di materiali plastici, si chiedono invece prodotti facilmente degradabili dopo l’uso. La contraddizione appare evidente se si riguarda Gino Bramieri nella pubblicità del Moplen (http://www.youtube.com/watch?v=PNCpF4K–Fs) .

Quali la conclusione (speranza)? Finalmente la sostenibilità ambientale comincia a fare capolino nei programmi di sviluppo economico. In altre parole quando si progetta un processo/prodotto non è solo la sostenibilità economica a dettare i criteri di scelta.