La gomma naturale, estratta da alberi tropicali, era nota già agli indigeni americani ai tempi della scoperta dell’America; i conquistadores Spagnoli nel 1600 impararono a usare il caucciù come impermeabilizzante dalle popolazioni locali. Caratterizzata da grande elasticità, la gomma naturale è però molto sensibile alle variazioni di temperatura.

Per stabilizzarla, in modo che dopo essersi modificata torni alla sua forma originaria, la gomma deve essere vulcanizzata, aggiungendo ad esempio zolfo. Lo fece per la prima volta il famoso Goodyear nel 1835, dando inizio alla lavorazione industriale della gomma.

L’invenzione della gomma sintetica, prodotta da derivati del petrolio, segnò una svolta nel settore. Oggi ci sono moltissimi tipi diversi di gomma: variando il materiale di partenza, gli additivi chimici aggiunti e i tipi di lavorazione si possono ottenere materiali molto diversi tra loro. Le gomme SBR, per esempio, sono economiche e possono sostituire le gomme naturali in diversi impieghi, le gomme nitriliche sono più resistenti ad alcuni tipi di agenti aggressivi e ci sono anche gomme particolarmente resistenti alle basse temperature.
In Italia la più importante azienda nel settore della gomme è la Pirelli, nata a Milano nel 1872 per la produzione di oggetti in gomma. La svolta arrivò quando, alla fine del 1800, alle ruote delle biciclette vennero applicate gomme dotate di camera d’aria. Dopo pochi anni, a inizio 900, cominciò la produzione degli pneumatici per moto e auto e con essa l’ascesa del gruppo.
La ricerca continua: la Pirelli ha un centro di ricerca e dieci centri applicativi nel mondo dove 1400 ricercatori lavorano a 150 diversi progetti. La possibilità di produrre tipi di gomma molto diversi tra loro è evidente dalla ampia gamma di pneumatici proposti dalla Pirelli, dedicata ad auto, motociclette, camion e veicoli per l’agricoltura.
Tra i molti pneumatici proposti ce ne sono addirittura alcuni progettati su misura per specifiche caratteristiche regionali. La ricerca della Pirelli è focalizzata in particolar modo sui materiali: l’attenzione è rivolta ai biomateriali, composti anche da prodotti naturali e lavorati con sistemi innovativi per abbattere l’impatto ambientale e i costi di produzione.