Si parla molto di nuovi materiali, tecnologici, innovativi e avveniristici, ma il materiale del futuro potrebbe essere un materiale vecchio come il mondo, il legno, che non a caso il famoso architetto Matteo Thun ha proclamato “materiale del XXI secolo”.

I Pannelli XLAM

Il legno è stato il primo materiale usato dall’uomo per costruire e negli ultimi anni è tornato in auge con lo sviluppo della bioedilizia. Oggi sono molto utilizzati i pannelli XLAM (Cross Laminated Timber): costruiti con lamelle incrociate di legno, consentono di ridurre i tempi di costruzione e sono estremamente versatili, permettendo di realizzare pareti esterne o interne e anche elementi strutturali come le travi. La lunghezza dei pannelli può raggiungere i 20 m e per ottenere le dimensioni desiderate è possibile anche congiungere pannelli più piccoli e più facilmente trasportabili.

L’edilizia in legno è molto utilizzata anche nelle zone sismiche, perché il legno è leggero, elastico e in caso di scosse subisce meno danni delle costruzioni in muratura.

Per il suo comportamento acustico ottimale, il legno viene inoltre utilizzato per rivestire le pareti interne degli auditorium. Il risultato può essere spettacolare, come nel caso dell’auditorium in legno di Baku, in Azerbaijan, ideato dal grande architetto Zaha Hadid, recentemente scomparsa. Il materiale impiegato è in questo caso un legno ingegnerizzato MDF (Medium Density Fibreboard) ottenuto da scarti della lavorazione delle conifere che vengono triturati, ridotti in pasta e poi trasformati in pannelli con ottime prestazioni meccaniche e resistenti all’umidità. Per l’auditorium sono stati impiegati pannelli dello spessore di 45 mm e si è creata una cassa di risonanza perfetta, come quella di uno strumento musicale.

 

Usi non convenzionali del legno

In futuro, il legno potrebbe essere impiegato anche per usi meno convenzionali: un team di scienziati del KTH Royal Institute of Technology svedese a partire dal legno ha creato un materiale adatto a sostituire il vetro nelle finestre e nei pannelli solari. Il legno viene trattato per rimuovere la lignina, che assorbe la luce, e diventa bianco. Per renderlo trasparente si modifica l’indice di rifrazione aggiungendo del metilmetracrilato prepolimerizzato (PMMA), un materiale utilizzato per gli acquari o per i vetri delle luci esterne delle automobili; anche se non si arriva alla perfetta trasparenza, la trasmittanza ottica (cioè il passaggio di luce attraverso il materiale) è dell’85%.

I “vetri in legno” hanno il vantaggio di essere ecologici, economici, resistenti alla rottura e anche isolanti; contribuirebbero perciò a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

(Fonte: www.ingegneri.info/, www.rinnovabili.it/)