I flussimetri negli impianti cloro-soda sono indispensabili per il controllo del liquido di processo e l’ottimizzazione dei consumi di acqua e di energia.

La produzione di cloro e soda

Il cloro e la soda fanno parte delle sostanze di sintesi fondamentali non solo per l’industria chimica, ma per la produzione di molti beni di uso quotidiano e di larga scala.

Queste sostanze vengono infatti ampiamente utilizzate per la purificazione dell’acqua (eliminazione dei patogeni), oppure come sbiancanti per la comune carta per scrivere, per la lavorazione dell’alluminio e delle gomme sintetiche e per molti altri prodotti di uso più o meno comune.
Ad oggi, purtroppo, l’innovazione tecnologica non ha ancora reso possibile l’eliminazione completa dell’inquinamento prodotto dal cloro che difatti rimane uno tra i prodotti più tossici sia per l’uomo che per gli esseri viventi (questo poiché si lega facilmente al carbonio).
Per poter procedere ad un miglioramento del suo processo di produzione e del suo utilizzo come parte di altri cicli di produzione è fondamentale un controllo perfetto dei cicli industriali stessi.
Uno dei metodi più utilizzati per la produzione di cloro è l’elettrolisi del cloruro di sodio; le quantità di acqua necessarie alla sua elaborazione vengono accuratamente monitorate da diversi sensori che inviano le letture effettuate, sotto forma di segnali elettrici, ad un quadro di controllo dotato di software dedicato e presente nella memoria del PLC, che le elabora e provvede a regolare i parametri di controllo tramite gli attuatori dell’impianto.

Questo tipo di produzioni comportano un notevole consumo di acqua e di energia. Si tratta di risorse esauribili sempre più preziose sia sotto l’aspetto ambientale che economico, perciò è necessario controllarne e limitarne sempre di più il consumo.

Controllo dell’acqua: i flussimetri negli impianti cloro-soda

Un componente presente in ogni impianto, indispensabile per monitorare il liquido di processo e è il flussimetro.
Ne esistono modelli differenti; uno dei più diffusi è il flussimetro ad area variabile, dotato di trasmettitori a due fili (4-20 mA).

Figura 1 Flussimetro DFM 165–350

Questo tipo di flussimetro è composto da un tubo conico in cui la parte a sezione minore, posta in basso, riceve il fluido in ingresso che attraversa un galleggiante, lo solleva, ed esce dalla sezione maggiore.

Il galleggiate scorre lungo una scala graduata e la sua calibrazione viene eseguita dal costruttore in base al fluido utilizzato; questo permette di scoprirne la portata esatta.

Flussimetro per fluidi corrosivi

Il DFM 165–350 di ASV Stubbe è un flussimetro ad area variabile che riesce a rilevare dai 3 fino ai 50.000 l/h di acqua a 20°C ed è dotato di galleggiante in PVDF e tubo di misura in u-PVC, PA, PSU o PVDF.

L’installazione di questo strumento deve essere verticale, e la lettura del livello avviene sia in tempo reale tramite l’apposito indicatore visivo (classe di precisione: 4), sia tramite il trasduttore elettronico che invia i valori misurati al sistema di controllo, qualunque esso sia (DCS, PLC, JB…etc).

È possibile inoltre installare il contatto di posizione: ZE 951 per la ricezione dei livelli di massimo e minimo; i suoi contatti elettrici possono portare fino a 0,5 Ampere in corrente alternata (230 Vac 50/60 Hz).

 

Figura 2 Contatti di posizione

Il flussimetro DFM 165–350 può essere equipaggiato con il trasduttore: ZE3075. Questo trasmette il valore istantaneo della lettura tramite una corrente variabile (da 4 a 20 milliampere) e ad ogni valore di corrente corrisponde in maniera linearmente proporzionale un valore di flusso. Perciò, al valore di 4 milliampere è associato un valore di flusso nullo (ovvero non passa fluido) mentre al valore di 20 milliampere è associato il valore massimo del flusso che può essere misurato dallo strumento.

Di conseguenza il valore mediano del flusso corrisponde a 12 milliampere, e così via.

 

Figura 3 Trasduttore 4-20 mA

Nella scelta dei prodotti è fondamentale considerare, per i sistemi piccoli quanto per i più complessi, solo un prodotto di qualità può garantire ad ogni sistema automatizzato una corretta indicazione dei parametri necessari al controllo dell’impianto stesso.