ovvero la segnaletica navale di emergenza

Quando si parla di navigazione, non possiamo non andare con l’immaginario alle situazioni emergenza che tanto spesso la cinematografia ha sfruttato per i classici film catastrofici tipici del periodo estivo.
Se pensiamo a questi scenari decisamente artefatti, ci salterà subito alla memoria quella luce tenue e verdognola tipica del momento in cui tutta la nave resta al buio.

Bene, quella luce un po’ spettrale è data dal Low Location Lighting Systems (o più semplicemente LLL), ovvero l’illuminazione di emergenza tipica degli ambienti navali e delle flotte civili e militari.
Se all’interno di una normale azienda la segnaletica di emergenza è fondamentale, a maggior ragione questa importanza viene esaltata in una situazione particolare come quella della navigazione dove l’ambiente ristretto, poco illuminato con luce naturale e con un affollamento al metro quadro degno di nota, contribuiscono a rendere decisamente difficoltosa una eventuale evacuazione.

Per le navi passeggeri lo standard per le strisce basse di illuminazione delle vie di fuga (LLL) ISO 15370, copre adeguatamente le linee guida emesse dalle varie risoluzioni IMO e circolari sui mezzi di sfuggita. Poiché questo non si applica ad altri tipi di navi, l’addestramento ed una adeguata segnalazione delle vie di fuga permetterà al personale di dirigersi velocemente verso un’area di relativa sicurezza.

Ma cosa prevede la legge in materia di illuminazione di emergenza in ambiente navale?

Per le navi passeggeri il DPR 188 del 29/03/93, agli articoli 2.4 e 2.5 disciplina l’argomento dell’illuminazione supplementare: “In tutti i corridoi dei locali equipaggio, locali per la ricreazione e in tutti i locali di lavoro che sono normalmente occupati deve essere sistemata una lampada portatile funzionante con batteria ricaricabile, a meno che non sia installato il sistema di illuminazione di emergenza supplementare, prescritto dal comma 5”.

Il comma 5 a sua volta afferma che “In tutti i locali pubblici e corridoi passeggeri deve essere realizzato un sistema di illuminazione elettrica supplementare che possa funzionare per almeno tre ore dopo l’interruzione di tutte le altre fonti di energia elettrica e in qualsiasi condizione di sbandamento. L’illuminazione deve essere tale da fare prontamente individuare la via per raggiungere i mezzi di sfuggita. La fonte di energia per l’illuminazione supplementare deve consistere in batterie di accumulatori sistemate entro i gruppi illuminanti che siano mantenuti continuativamente sotto carica, ove praticamente possibile, dal quadro di emergenza.”

Per le attività di manutenzione si dovrà invece fare riferimento a quanto riportato nella Circolare 100/2014 del Comando Generale delle Capitanerie di Porto “Regolamento per la manutenzione periodica degli impianti fissi e delle dotazioni mobili antincendio”.

Da non sottovalutare è anche, in generale, il tema della segnaletica di sicurezza in questi ambienti così particolari.
Purtroppo troppo spesso non si attribuisce alla cartellonistica la giusta importanza, mentre la sua presenza e la rispondenza a determinate caratteristiche ISO è basilare all’interno di una realtà come quella navale.

Quali segnali debbono sempre essere presenti? Vediamoli insieme:
• lotta agli incendi
• obblighi
• divieti
• istruzioni di sicurezza
• Piani di evacuazione

Tutti questi cartelli con segnali IMO devono essere resistenti all’acqua di mare ed agli UV.

Mentre, infatti, un piccolo cambiamento nelle informazioni di carattere generale può causare un leggero ritardo nel localizzare il negozio giusto o il ristorante a bordo di una nave passeggeri, un malinteso nell’interpretazione di una via di fuga o della presenza di un presidio antincendio può condurre anche alla morte.

Per saperne di più vi consiglio anche la consultazione delle indicazioni ASV Stubbe in merito a questo tema così importante.

Sara Salvarani