L’industria della plastica rappresenta un elemento fondamentale per l’economia europea. Nel continente si producono annualmente circa 60 milioni di tonnellate di materiali polimerici che equivalgono ad oltre 300 milioni di euro di fatturato ed a 1,6 milioni di lavoratori se si prendono in considerazione i settori della produzione e della trasformazione.

I materiali polimerici spesso hanno posto e ancora continuano a porre le basi per una crescita basata sull’innovazione, giacché applicabili in molteplici settori industriali.
Per avere il primo tentativo di ottenere un prodotto artificiale simile al corno dei mammiferi o al carapace di una tartaruga, materiali abbondantemente utilizzati all’inizio del secolo scorso, bisogna andare indietro nel tempo fino al 1865.

Durante quell’anno un chimico di Birmingham, impastando nitrocellulosa e canfora, ottenne dei laminati flessibili conosciuti allora con il nome di Parkesite.

Nello stesso periodo negli Stati Uniti un altro chimico ottenne, con le stesse materie prime, un materiale, la celluloide, subito utilizzato per sostituire l’avorio con cui si costruivano palle da biliardo.

Nei primi anni del XX secolo un chimico di nome Baekeland, studiando la reazione fra fenolo e formaldeide, ottenne resine termoindurenti chiamate, in suo onore, Bachelite.

Da quel momento si ebbero altre scoperte relative a composti macromolecolari, e nel 1943 venne iniziata negli Stati Uniti anche la produzione di materiali organici macromolecolari a base di silicio chiamati siliconi.

Molti di questi composti ottenuti, più o meno casualmente, erano noti da tempo, ma non si prevedeva l’importanza che avrebbero assunto in molti settori produttivi.

È necessario arrivare al 1953 quando furono scoperti i catalizzatori stereospecifici di Ziegler e Natta (per questo presero il Nobel per la chimica nel 1963) per avviare, dieci anni dopo, la prima vera produzione industriale di materiali polimerici. Da quel momento, infatti, si cominciò parlare di settore industriale e la crescita della produzione aumenta costantemente (e ancora cresce).