Nell’arte l’uomo dà forma alla materia; per quanto creatività e intelletto siano ingredienti fondamentali, anche la materia ha una sua importanza.
I tipi di colori a disposizione degli artisti, per esempio, hanno condizionato direttamente anche la loro estetica e le innovazioni tecniche nella chimica della pittura hanno influito sullo sviluppo dei movimenti artistici.
In particolare, l’introduzione di colori chimici nel 1800 ha provocato una rivoluzione di grande portata nella pittura.

Pittura: i colori della tradizione

Anticamente i pittori producevano da soli i colori mescolando sostanze naturali secondo ricette custodite gelosamente. Si impiegavano sostanze minerali oppure organiche, dosate in modo da ottenere una gamma infinita di sfumature: si utilizzavano pietre dure triturate, come il lapislazzuli per fare il colore blu, spezie come lo zafferano per il giallo, fiori ed erbe pestati e lasciati in infusione per sfumature di ogni genere.
Sulla varietà di colori disponibili e sul modo di produrli, influivano a volte anche le vicende geopolitiche: il cinabro, minerale usato fin dall’antichità in Cina per ottenere il colore rosso, venne introdotto in Europa soltanto nel VI secolo, dopo i contatti avuti con il Medio Oriente.

I pigmenti colorati venivano uniti con basi inerti e olio e, pur essendo fatti soltanto da ingredienti naturali, si distinguevano per la loro notevole durata nel tempo.

Chimica e pittura: nuove possibilità dai pigmenti chimici

I colori naturali erano, naturalmente, molto delicati. Una vera e propria svolta si è avuta con l’introduzione dei colori chimici: la loro maggiore stabilità cromatica, per fare un esempio, ha contribuito allo sviluppo della pittura en plein air e quindi del movimento dell’impressionismo, nel quale si dipingeva all’aperto, riproducendo paesaggi e scene di vita vissuta.

Da una ricerca del Centro nazionale per la ricerca scientifica francese (CNRS) e dell’Università Curie a Parigi su importanti opere d’arte del passato, è emerso che la composizione dei colori è stata fondamentale per lo sviluppo dell’arte.

In particolare, studiando i quadri del grande pittore inglese ottocentesco William Turner si è scoperto che l’artista otteneva i colori aggiungendo ai pigmenti una matrice fatta con acetato di piombo, olio, resina e semi di lino. L’introduzione dell’acetato di piombo contribuiva alla gelificazione del prodotto e gli dava struttura.
Turner ha avuto la possibilità di realizzare diversi quadri di grandi dimensioni proprio grazie ai colori che utilizzava: con i vecchi colori a olio, che impiegavano molto tempo ad asciugarsi, Sarebbero stati necessari anni per completare una sola opera. I nuovi pigmenti, invece, si asciugavano in fretta, permettendo di dipingere sopra uno strato precedente nel giro di poco tempo.

Oggi la produzione di colori e vernici è un settore industriale di grande importanza: ASV Stubbe propone pompe e valvole adatte alla produzione di colori.