Il metallo, si sa, è impermeabile all’acqua, ma non finisce qui perché negli Stati Uniti hanno sfruttato una tecnologia laser per realizzare un metallo idrorepellente grado di respingere l’acqua, tanto da farla rimbalzare.

Gli ideatori sono Chunlei Guo e Anatoliy Vorobyev, scienziati dell’Università di Rochester, la cui scoperta è stata di recente pubblicata sul Journal of Applied Physics, influente rivista internazionale di fisica applicata. Il risultato è frutto di una strada innovativa: al posto di usare i tradizionali rivestimenti chimici per rendere idrofobico il metallo, hanno modificato la struttura nanomolecolare trattando la lega di platino, ottone e titanio con un fascio di luce laser ultraveloce che incide sulla superficie particolari trame formate da strutture con dimensioni nell’ordine del milionesimo di millimetro.

“Questo materiale è così idrorepellente, che l’acqua in realtà viene rimbalzata per un paio di volte fino a saltare fuori dalla superficie”, ha spiegato Guo, uno degli autori della ricerca.

Le possibili applicazioni del metallo idrorepellente

Tra l’altro, lo speciale materiale non solo è super idrofobico, ma l’acqua rimbalzando dal metallo cattura e porta via anche le particelle di sporco e di polvere dalla superficie. A dimostrazione i due scienziati hanno raccolto della polvere da un aspirapolvere e l’hanno sparsa sopra il metallo. Sono bastate tre gocce d’acqua per rimuovere progressivamente metà della sporcizia, mentre con una dozzina di gocce la superficie è tornata pulita e completamente asciutta.

Quanto alle future applicazioni della scoperta non mancano gli ambiti di riferimento industriale che spaziano dalla prevenzione della ruggine all’antighiaccio passando per l’utilizzo in campo igienico.

Così il metallo super idrorepellente potrà essere usato come rivestimento antiaderente più efficace per le padelle da cucina, per gli smartphone, i tablet, le televisioni, per le carrozzerie delle automobili, nonché come rivestimento degli aerei, come antigelo per freezer, come rivestimento di superfici antimicrobiche per bagni pubblici e anche per costruire manufatti che permettano una più efficace raccolta dell’acqua piovana.

Anna Simone