I rifiuti spesso generano valore. È ciò che accade con Podeba, progetto europeo che ha consentito di produrre i primi capi in pelle di qualità con processi e prodotti low cost, il tutto con un sistema di concia ecologica.

L’innovazione sta nell’utilizzare un materiale ottenuto a partire dalle deiezioni di pollo, dette anche pollina, durante la macerazione della pelle, cioè la fase iniziale della concia che serve ad ammorbidire il pellame e a rimuovere i resti di peli e pigmenti così da prepararlo alle lavorazioni successive.

La pollina viene trattata con una miscela di principi attivi vegetali che favoriscono l’attività enzimatica della pollina sulla pelle e la riduzione del cattivo odore.

I vantaggi della concia ecologica

I benefici sono numerosi. Ricorrendo all’applicazione di un prodotto naturale di scarto agricolo diminuisce l’utilizzo dei prodotti chimici industriali, di conseguenza si abbassa il carico inquinante dei reflui conciari (del 40% nella fase di macerazione), con un risparmio dei costi per lo smaltimento dei rifiuti (circa l’80%) e per i consumi energetici.

Basti pensare che, stando alle stime, anche una minima sostituzione delle sostanze chimiche (intorno al 10%) con la formula naturale Podeba consentirebbe un risparmio di 300 milioni di euro all’anno per l’industria conciaria italiana e di circa il doppio per quella europea.

Un progetto innovativo per l’industria conciaria

Non a caso questo progetto europeo, coordinato dal Laboratorio tecnologie dei materiali Enea di Faenza, è stato premiato come “Best Life environment project 2015” per il livello di innovazione e di trasferibilità, il rapporto costi-benefici e il contributo al miglioramento ambientale, economico e sociale.

“Abbiamo ottenuto risultati significativi – spiega Alice Dall’Ara coordinatrice del progetto Podeba per Enea – di un meno 40% di ammonio e di azoto e di un meno 80% di solfuro nelle acque di scarico e una riduzione del 30% dei consumi di energia, a cui si aggiunge il ridotto consumo di acqua utilizzata lungo tutta la filiera, che ammonta a 40 litri per ogni kg di pelle prodotta”.

La pollina trattata e utilizzata a fini conciari (su pellami sia bovini che ovo caprini) è risultata efficace come agente macerante al posto delle tradizionali formule di sintesi chimiche impiegate nella concia.

Il risultato è un pellame morbido al tatto, di qualità ed eco-friendly e quindi a rischio zero per l’uomo.