Aspetti normativi, progettuali e applicativi per ambienti di lavoro con particolari fattori di rischio.

Un sistema di segnaletica aziendale corretta sotto l’aspetto grafico, essenziale come numero e posizionata in modo razionale, costituisce un efficace fattore di prevenzione e sicurezza, soprattutto in ambienti di lavoro che presentano elevati fattori di rischio, come molto spesso avviene nelle aree in cui si trovano gli impianti industriali.

Secondo le disposizioni legislative in materia, contenute nel “titolo V” del D.Lgs. 81/208, la segnaletica aziendale deve rispondere a tre criteri funzionali: l’orientamento, la sicurezza, la manutenzione. Questo articolo illustra i principali aspetti normativi riguardanti la realizzazione della segnaletica (cartellonistica ed etichettatura) e la sua razionale localizzazione nell’ambiente di lavoro.

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La predisposizione di un adeguato sistema di segnaletica può sembrare una delle misure di prevenzione e di protezione meno significative, per non dire meno efficaci, ai fini del miglioramento della sicurezza in un ambiente di lavoro. In realtà, è una percezione sbagliata, dovuta all’uso non sempre corretto che si fa di questo strumento. Del resto l’importanza della segnaletica è dimostrata dall’attenzione che lo stesso legislatore ha voluto rivolgere all’argomento, dedicandogli un intero titolo del D.Lgs. 81/2008, precisamente il “titolo V”.

È possibile quindi affermare che la segnaletica rappresenta un importante strumento per conseguire molteplici risultati rientranti nell’ambito della sicurezza sul lavoro, ma non solo. In pratica, la segnaletica di sicurezza (figura 1) ha il compito di:

  • avvertire il personale o gli esterni della presenza di un rischio;
  • impartire prescrizioni in materia di dispositivi di protezione individuale;
  • segnalare i percorsi di emergenza e l’ubicazione di attrezzature antincendio e di sicurezza in genere.
  • È quindi possibile affermare che un ambiente adeguatamente attrezzato comunica una sensazione di cura e di ordine, consente di aumentare la percezione di tutela della sicurezza che ha il personale e, in definitiva, migliora l’efficienza e la qualità del lavoro del personale, nel momento in cui consente di esporre nel posto ove sono necessarie le indicazioni relative allo svolgimento di particolari operazioni e di manovre, riducendo quindi la possibilità di errori umani.

Dal punto di vista dello scopo a cui è destinata la segnaletica aziendale, è possibile individuare tre distinte tipologie di intervento: di orientamento, di sicurezza, di manutenzione.

Fig. 1 – Segnaletica dei percorsi di emergenza e dell’ubicazione delle attrezzature antincendio
Fig. 2 – Identificazione delle posizioni in cui i cartelli vanno apposti

Segnaletica di orientamento
Si tratta di indicazioni e segnali che forniscono informazioni a chi accede a un’area, sia un addetto sia un visitatore, affinché possa muoversi in sicurezza. Tali informazioni in particolare riguardano:

  • le modalità di accesso;
  • l’ubicazione dei servizi di interesse;
  • l’identificazione di locali e ambienti.

In questa prima categoria possiamo ricomprendere la segnaletica di emergenza, il cui fine è dare indicazioni al personale presente affinché possa lasciare l’area di lavoro tempestivamente in caso di necessità.

Da questo punto di vista un efficace indicazione dei percorsi di esodo può sicuramente costituire un potente antidoto all’insorgenza di panico nelle persone e alla perdita di controllo da parte delle stesse, fattore cruciale in questo tipo di situazioni.

Segnaletica di sicurezza
Fornisce informazioni sui pericoli presenti in un certo ambiente, sui comportamenti da tenere in modo da ridurre il potenziale nocivo degli stessi, sui divieti vigenti all’interno dello stesso.

Segnaletica di manutenzione
Fornisce indicazioni utili per lo svolgimento di interventi di manutenzione o di altro tipo. Tipici esempi sono le indicazioni riguardanti l’ubicazione di valvole, interruttori, punti di attacco, l’identificazione delle tubazioni di processo e di servizio e del contenuto dei serbatoi.

Alla classificazione della segnaletica effettuata con uno dei criteri funzionali descritta, si sovrappone la suddivisione prevista dalla normativa in materia di sicurezza, che va a intersecare in maniera trasversale le tre categorie indicate e che fa corrispondere a ogni categoria precise indicazioni sulle modalità di realizzazione della stessa.

L’esame del dettato legislativo non è solo importante per stabilire come le indicazioni da esporre in ambiente di lavoro debbano essere singolarmente realizzate, ma anche per cogliere la filosofia di fondo che deve guidare il processo di progettazione complessivo della segnaletica, che non comprende solo la definizione dei cartelli, ma soprattutto l’identificazione delle posizioni in cui essi vanno apposti (figura 2).

Saper cogliere la ratio del legislatore consente, da un lato, di sfruttare a pieno la potenzialità della segnaletica come misura di miglioramento della sicurezza in ambiente di lavoro e, dall’altro lato, di evitare di incappare nelle sanzioni che la norma stessa prevede in caso di carenze o inadempienze rispetto alle previsioni legislative.

Simon Margesin