Il Regolamento CLP e il sistema di classificazione GHS

Molto spesso nella mia attività di consulente trovo grandi problemi nello spiegare sia ai datori di lavoro che ai lavoratori alcune semplici ma fondamentali regole della gestione delle sostanze chimiche.

La più dura da far comprendere è quella che riguarda i travasi e l’etichettatura dei contenitori di sostanze.

Infatti ogni volta che travasiamo una sostanza o una miscela da un recipiente all’altro dobbiamo riportare sul nuovo recipiente le informazioni di base in merito all’etichettatura del contenuto.

Questo per evitare usi impropri delle sostanze o terribili incidenti come i tipici casi estivi di persone che nei bar bevono per sbaglio acidi destinati alle pulizie.

In una delle aziende in cui ho lavorato ho dovuto combattere a lungo per sradicare l’abitudine di travasare (e consentire di travasare se pensiamo ai preposti) i solventi nelle bottiglie di plastica dell’acqua. Alla fine di quella “campagna di sensibilizzazione” (in cui ho fatto fioccare anche qualche richiamo scritto) il personale avrebbe etichettato anche il succo di frutta!

E’ indispensabile quindi trascrivere il nome della sostanza, la dicitura di sicurezza e le frasi H. Sarebbe bene anche riprodurre il simbolo di pericolosità ma non è strettamente indispensabile.

Come si legge l’etichetta delle sostanze chimiche?

Per prima cosa è bene sapere che la nuova etichettatura segue i principi del GHS (Globally Harmonized System), il sistema di etichettatura internazionale che assicura che le informazioni su tossicità e pericoli associati ai prodotti chimici siano le stesse in tutto il mondo.

Il GHS è entrato in vigore il 20/1/2009 e incorpora i criteri di classificazione ed etichettatura, i simboli e le avvertenze concordate a livello globale (GHS), pur mantenendo una continuità con la normativa europea.

I criteri su cui si basa questo sistema di etichettatura sono:

  • Non ridurre i livelli di protezione per salute umana e ambiente

  • Classificazione basata sulle proprietà intrinseche (pericolo non più rischio)

  • Tutti i sistemi normativi dovranno essere modificati

  • I criteri ed i valori limite che definiscono categorie e classi di pericolo saranno uguali per ogni tipo di regolamentazione

  • Alcune classi ed alcune categorie di pericolo potranno essere escluse dal campo di applicazione (Building Block Approach)

All’interno dell’Unione Europea la norma che regola l’etichettatura delle sostanze chimiche e che attua il sistema GHS è il Regolamento CLP.

    Il CLP non si applica al trasporto dei prodotti chimici [disciplinato dalla direttiva quadro 2008/68/CE che attua l’accordo europeo relativo al trasporto internazionale delle merci pericolose su strada (ADR), al trasporto internazionale delle merci pericolose per ferrovia (RID) e al trasporto internazionale delle merci pericolose per vie navigabili interne (ADN).

Il CLP sta progressivamente sostituendo il sistema europeo esistente costituito da due direttive:

  • DIRETTIVA SOSTANZE PERICOLOSE – DSP (67/548/CEE)

  • DIRETTIVA PREPARATI PERICOLOSI – DPP (1999/45/CE)

Queste direttive saranno abrogate completamente nel 2015.

Il campo di applicazione del Regolamento CLP è davvero vasto. Si applica infatti a tutte le sostanze chimiche e le miscele, compresi i biocidi e gli antiparassitari, senza limiti di quantità prodotte per anno. Esclusi i preparati (miscele) che ricadono sotto altra normativa europea (come farmaci, dispositivi medici, alimenti e mangimi, cosmetici), le sostanze radioattive, gli intermedi non isolati, le sostanze per R&S non immesse sul mercato e i rifiuti.

Si applica alla produzione e all’uso di sostanze o miscele e non al trasporto sebbene i criteri per le proprietà chimico fisiche derivino dal trasporto.

Nel prossimo post vedremo nel dettaglio come è strutturato il nuovo sistema di etichettatura e faremo alcuni esempi pratici.

Sara Salvarani