Durante le feste natalizie si colloca il picco di vendita delle Stelle di Natale. Piante coltivate in serra, la cui fioritura é influenzata da due fattori: illuminazione e irrigazione.

Durante il periodo natalizio nelle case degli italiani non possono mancare le Stelle di Natale (più correttamente Euphorbia pulcherrima). Piante che per il loro colore verde-rosso vengono scelte per abbellire gli appartamenti. Originaria del Messico, in Italia viene coltivata in serra e rappresenta una importante fonte di reddito per i floricoltori, anche se negli ultimi anni il mercato si é contratto e i costi di produzione sono aumenti, a causa dei costi di riscaldamento delle serre.

Come dosare l’illuminazione

Ogni floricoltore sa che i due elementi chiave nella coltivazione della Stella di Natale sono l’illuminazione e la fertirrigazione. Già, perché Euphorbia pulcherrima è una pianta fotoperiodica, significa che le fasi fenologiche sono estremamente influenzate dall’irraggiamento solare. Se non si presta la massima cura all’illuminazione la pianta potrebbe non fiorire o fiorire troppo presto o tardi.

Ma facciamo un passo indietro. Ad attirare i consumatori verso questa pianta sono i ‘falsi’ fiori, più correttamente brattee, di colore rosso. Compaiono a fine ottobre-inizio novembre e circondano i ‘veri’ fiori della Stella di Natale, che sono piccoli e di colore bianco. La colorazione rossa delle brattee e la fioritura non è predeterminata, ma è innescata dal numero di ore di luce giornaliere.

Se l’illuminazione supera le 10-12 ore al dì (molto dipende dalla cultivar), la pianta non inizia la fase di antesi e dunque non si ha la colorazione delle brattee. Le strategie allora sono due. Nel caso in cui ci si trovi, a fine settembre inizio ottobre, a latitudini con 10 ore di sole o più durante il giorno la serra, o l’intera pianta, deve essere coperta con teli scuri. Idem se nelle vicinanze ci sono impianti di illuminazione, come i lampioni stradali, che possono influenzare il metabolismo del vegetale.

Nel caso in cui invece ci si trovi a latitudini in cui il giorno ‘dura’ poco già a settembre è bene ricorrere ad una illuminazione supplementare, attraverso lampade a incandescenza o a led, per interrompere le ore di buio. In questo modo si ritarda la fioritura fino al momento più propizio per il mercato, cioè il mese di dicembre.

Criticità nella fertirrigazione delle Stelle di Natale

Come detto l’Euphorbia pulcherrima e una pianta originaria del Messico, che ama climi caldi, con una temperatura che oscilla tra i 14 e i 22 gradi. Non ama il sole diretto e predilige posizioni leggermente ombreggiate. Il suo più grande nemico sono le muffe e i marciumi radici che possono comprometterne la crescita e rendere intere produzioni non commercializzabili.

Per evitare l’insorgenza di queste malattie è meglio orientarsi su sistemi di fertirrigazione a goccia o con il sistema del flusso-riflusso, mentre sono sconsigliabili impianti a pioggia. Questo perché percentuali di umidità elevate e ristagni di acqua possono compromettere la sanità delle piante. Inoltre bagnature fogliari effettuate durante l’estate, in pieno sole, possono creare pericolose bruciature.

Meglio dunque un impianto a goccia che fornisca alla pianta (allevata ad alberello o a cespuglio in vasi di differenti dimensioni) la quantità di acqua e nutrienti necessaria a seconda dello stadio fenologico.

Euphorbia pulcherrima è una pianta leggermente acidofila, che ama ph del terreno tra 5,5 e 6,5. Occorre misurare il ph una volta al mese per evitare che la soluzione nutritiva influisca sul substrato. Anche la salinità deve essere tenuta sotto controllo, ottimale è quella compresa tra mille a 1,5mila microsiemens/cm. Se superiore a duemila può verificarsi un rallentamento della vegetazione e deperimento generalizzato della pianta.

Il dosaggio della fertirrigazione: i flussimetri

Dopo venti giorni dall’invasatura delle talee si può procedere alla fertirrigazione con un concime bilanciato azoto-fosforo-potassio, il classico NPK. Dal mese di ottobre si deve invece diminuire la percentuale di azoto aumentando al contempo il potassio, per favorire lo sviluppo delle brattee e la colorazione delle stesse.

Generalizzando, funghi e marciumi sono favoriti da eccessi di umidità e di sali nel substrato, coltivazione fitta e ristagni idrici. L’acqua é un elemento fondamentale allo sviluppo della pianta, ma é anche un fattore di rischio. Per questo é fondamentale avere sempre sotto controllo la quantità di soluzione nutritiva immessa nel circuito di fertirrigazione e quella in uscita.

I flussimetri ASV Stubbe, di diverse dimensioni (vanno dai 3 fino ai 50.000 l/h) sono ideali per questo compito. Essendo prodotti in materiali plastici come u-PVC, PA, PSU e PVDF, sono resistenti alla corrosione. Caratteristica importante visto che la soluzione fertirrigante circolante è acida, come molti agrofarmaci utilizzati per il controllo delle malattie. Inoltre i flussimetri ASV Stubbe sono dotati di contatti elettrici che possono essere utilizzati per predisporre un segnale di allarme in caso di malfunzionamento.