Molto si è detto sui danni ambientali della moda usa e getta, ormai dominante, ma fortunatamente si stanno moltiplicando le riflessioni sulla necessità di una moda sostenibile. Greeenpeace ora pubblica un report, Fashion at crossroads, nel quale conclude che per porre un freno a questo fenomeno non basta il riciclo: è necessario invertire la tendenza e preferire al poliestere i tessuti di qualità in fibre naturali, come cotone, seta o lino.

Moda usa e getta e inquinamento

Le abitudini d’acquisto diffuse comportano un consumo eccessivo di prodotti tessili che non si può risolvere semplicemente riciclando. Al momento, la tendenza più diffusa è quella che vede diffondersi sempre di più i capi realizzati in poliestere, al punto che entro il 2030 l’uso di questo materiale raddoppierà. Il tessuto sintetico si realizza a partire da risorse fossili e, anche se teoricamente può essere riciclato, di fatto viene normalmente smaltito con i rifiuti domestici e finisce per inquinare i mari e il pianeta come tutti gli altri rifiuti in plastica.
Secondo il report di Greenpeace, la ricetta per combattere contro questo problema è tornare a utilizzare fibre naturali, che durano di più e hanno un impatto meno gravoso sull’ambiente.

Tessuti pregiati e industria tessile

Per una moda più sostenibile, Greenpeace propone alle grandi aziende della moda di migliorare il design dei capi per allungarne il ciclo di vita e ridurne l’impatto ambientale; si tratta di riutilizzare e riciclare i prodotti tessili e di esplorare modelli di business alternativi, che ridefiniscano le politiche di marketing e facilitino il riciclo.
Per arginare questo stile di acquisto, tanto dannoso per il pianeta, è necessario rivoluzionare anche gli aspetti emozionali legati all’acquisto di un capo e anche in questo potrebbe essere d’aiuto tornare a utilizzare fibre nobili. Nel report di Greenpeace si parla di materiali di qualità, materiali preziosi, che potrebbero cambiare il legame emotivo dei consumatori con gli abiti, allungandone il ciclo di vita.
Tornare a indossare abiti in tessuti naturali e pregiati avrebbe anche il vantaggio di dare nuovo impulso a tante eccellenze dell’industria tessile italiana, dai lanifici di Biella ai setifici di Como.

I prodotti italiani offrono anche garanzie maggiori per la salute dei consumatori rispetto ai tessuti di scarsa qualità, fabbricati in paesi dove c’è scarsa attenzione ai requisiti di qualità e sicurezza, come emerge dalle ricerche di Greenpeace alla base della campagna Detox.